Con questa settimana si chiude un incarico piuttosto importante, in cui mi sono occupata di incontri individuali con persone disoccupate over 30. La scelta di concludere è stata mia.
Non perché non piacesse l’incarico (e sono molto dispiaciuta di perdere la parte umane di questa esperienza), ma perché non ce la facevo più a tenere insieme tutto.
Ma per ogni ora svolta insieme ad una persona ci sono tantissime altre ore di lavoro che nessuno vede: contabilità, cartelle cliniche, supervisione, aggiornamento professionale, scrivere relazioni, gestire urgenze, nuovi appuntamenti e spostamenti di altri già presi, invii a collegh*, telefonate di raccordo con altr* professionist* sanitar* ( e altre infinite attività).
In teoria, dovrebbe rimanermi anche del tempo per me, per fare attività fisica, uscire con Kiss, stare con la mia famiglia, prendermi un caffè con un’amica. Il tutto cercando di gestire i miei (pochi) cucchiai di energia a disposizione a causa delle diverse malattie croniche e del dolore cronico con cui convivo.
Quando hai la partita iva non è facile dire di no ad un incarico per il quale hai una entrata cosiddetta “sicura”.
E lo dico con serenità.
Tutt* abbiamo dei limiti, e se li riconosci e li onori ti puoi creare delle opportunità.
Non sarò la professionista tuttofare, ma cercherò di fare ciò che mi rende fiera del mio lavoro e che è rispettoso del miei tempi e delle mie energie. Scommetto sul mio studio (a Rovigo e online).
Credo in me.
Scelgo me.