L’importanza della formazione online asincrona
La formazione online asincrona: per l’equo accesso all’aggiornamento continuo
Come professionistə sanitariə la formazione continua non è solo un mio dovere, è anche un mio diritto. Sono anche una persona disabile, anche se ho (per ora) il privilegio che la mia disabilità vari da giornata a giornata.
Sono anche una libera professionista, il che significa che la mia formazione è interamente pagata di tasca mia e devo incastrarla in mezzo agli impegni di lavoro, conciliando il mio diritto/dovere all’aggiornamento con le esigenze di pazientə che, giustamente, hanno una vita, un lavoro, famiglie di cui occuparsi, magari a distanza di qualche fuso orario.
Già prima della pandemia avevo rinunciato alle formazioni in presenza, perché ammesso che riesca anche ad arrivare alla fine di una giornata di convegno di 8 ore, poi avrei bisogno di almeno di un paio di giorni (se va bene) per assorbire lo stress e il dolore di fare qualcosa che è considerato banale e normale dalla maggior parte delle persone.
All’estero è abbastanza comune che i corsi online siano offerti in maniera asincrona in modo da permettere alle persone di seguirli al proprio ritmo. In Italia molto meno. Se mi schiaffi 20 ore di convegno, pur online, distribuito su tre giornate, ti posso già dire che non lo reggerò. O rinuncio al convegno, o rinuncio alla possibilità di passare il mio tempo libero con la mia famiglia senza fare l’imitazione di una carota bollita.
Accetto che l’assetto carota bollita sia parte della mia vita, ma voglio anche avere equo accesso alla mia formazione.
Ti potrebbe interessare anche: