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Ladri di … diagnosi?
una illustrazione con sullo sfondo un disegno stilizzato di un ospedale. In primo piano due figure umane, vestite come i classici ladri dei cartoni animati con berretti e maschere per coprire il volto. Uno di loro sta rubando un sacco con sopra la scritta “endometriosi”, l’altro due sacchi con sopra le scritte “ADHD” e “DCA”. In altro a sinistra la scritta “Ladri di … diagnosi?"

Ladri di … diagnosi?

Ladri di diagnosi? Una particolare forma di Medical Gaslighiting

Nella mia personale esperienza, in quella di persone a me care e di moltə dellə miə pazienti, una particolare forma di  Medical Gaslighting è quella di trovarsi davanti unə professionistə sanitariə che ci accusa di voler ottenere una certa diagnosi “perché adesso va di moda” e “tuttə pensano di avere/essere X”.

Ci parlano come se fossimo dei ladri pronti a scassinare la cassaforte delle diagnosi per avere … ehm … esattamente quale vantaggio?

Non c’è nessun vantaggio economico e/o sociale in un modo capitalista e abilista nel ricevere una qualsiasi diagnosi, se non la possibilità di accedere a cure adeguate che, francamente, dovrebbero essere un diritto basilare e non un lusso.

Certo, è possibile che ci siano casi in cui un disturbo mentale (anche se piuttosto raro) possa portare le persone a cercare  diagnosi e terapie di cui non hanno alcuna necessità, ma anche in questo caso, trattandosi di un grave problema di salute mentale, le persone avrebbero comunque diritto ad essere accolte con empatia e professionalità.

Le persone neurodivergenti, con malattie croniche e acute, disabili e con diagnosi legate alla salute mentale affrontano stigmatizzazioni e discriminazioni continue.

Che unə professionista sanitariə pensi che queste richieste siano davvero legate alla ricerca di un qualsiasi tipo di guadagno è la cartina tornasole dei pregiudizi impliciti che serpeggiano nella nostra pratica quotidiana, tanto falsi e tanto nocivi quanto la leggenda urbana sanista dei “falsi invalidi”.

Sono la prima a sostenere che lavorare in campo sanitario sia difficile e che la pandemia ci ha fatto fare un upgrade a livelli da fatiche di Ercole, ma non é comunque un motivo sufficiente per invalidare e traumatizzare lə nostrə pazienti.

Se ti accorgi che dici a voce alta (o pensi) di aver di fronte un ladro di diagnosi, è tempo di fare una supervisione. Ma tipo, ieri.

Sono una psicologa psicoterapeuta e lavoro a Rovigo e online. Mi occupo del benessere psicologico di adulti e adolescenti.

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