Negli ultimi anni ho sempre avuto crescente insofferenza verso la parola pigrizia e il modo in cui diventa un’arma di abilista da usare verso chi osa non conformarsi a certi standard di produttività.
Una narrazione tossica che si è acutizzata molto nel 2020.
Un anno che ha evidenziato gli assurdi standard di frenesia e accumulo a cui ci viene chiesto di conformarci. Non ci riesci? Sei pigrə.
E sti ca@@i.
Quando ho letto online che Devon Price, unə psicologə sociale, aveva scritto un libro intitolato “Laziness Does Not Exist” (la pigrizia non esiste) mi ci sono buttata a pesce con un entusiasmo smisurato e al grido di “Sì! Finalmente!”
In una intervista rilasciata a Jill Suttie per Greater Good Magazine, Price sostiene:
“Alla stragrande maggioranza delle persone nel mondo viene chiesto di fare di più di quanto sia psicologicamente o fisicamente possibile. E quando chiedi alle persone di fare più di quello che possono fare, ovviamente appariranno e si sentiranno pigre, perché viene richiesto uno standard impossibile.”
Non voglio aiutare nessuno a conformarsi a standard impossibili. Voglio contribuire a cambiarli quei perdincibacco di standard impossibili!