La sindrome da burnout è l’esito patologico di un processo stressogeno che interessa, in varia misura, diversi operatori e professionisti che sono impegnati quotidianamente e ripetutamente in attività che implicano le relazioni interpersonali.
Esiste una buona letteratura scientifica sul burnout nell’ambito del lavoro dipendente, pochissime sono invece le ricerche che analizzano le caratteristiche del burnout per chi opera in libera professione, in altre parole chi ha la partita iva.
Inoltre, al momento in Italia (ma nemmeno nel resto del mondo) non esiste un sistema di prevenzione e monitoraggio del livello di stress di chi lavora in regime autonomo: in altre parole, siamo noi liber* professionist* che dobbiamo automonitorarci se vogliamo salvaguardare la nostra salute.
Jane Barcley nel 2015 ha pubblicato una ricerca molto interessante su questa tematica.
Ha rilevato (come era logico supporre), che il burnout delle partite iva è diverso da chi ha un contratto da dipendente. E ne ha individuate 3 tipologie:
Se lavori da sol*, hai mai notato questi sintomi?
Sempre secondo la ricerca di Jane Barcley del 2015, i fattori di protezione e/o di prevenzione del burnout de* freelance sono 5:
Sono ovviamente necessarie ulteriori ricerche in questo ambito, per poter conoscere maggiormente il fenomeno e mettere a punto strategie di monitoraggio e prevenzione efficaci.
Intanto, è un importante punto di partenza per fare delle riflessioni, a mio avviso, sempre più urgenti sulla salute dei lavoratori e delle lavoratrici con partita iva.
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