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Cosa significa approccio “Health At Every Size”

Cosa significa approccio “Health At Every Size”

HAES®: Health At Every Size si traduce letteralmente in “Salute a qualsiasi taglia/peso”, vediamo insieme cosa significa essere un* professionist* sanitari* che segue questo approccio

Ho di recente deciso di aderire all’impegno pubblico verso i principi dell’HAES® promossi dalla Association for Size Diversity and Health (ASDAH), un organismo internazionale  che si impegna a vivere e promuovere questi principi.

Condivido, dunque, con tutti voi questi principi che intendo rispettare sia nella mia vita quotidiana sia soprattutto nel mio lavoro di psicologa psicoterapeuta.

Linee guida per espert* HAES®

Per essere elencato come Esperto HAES® sul sito Web ASDAH, un individuo deve fornire informazioni, servizi e/o promuovere politiche coerenti con i Principi HAES® e la missione e gli obiettivi di ASDAH. Inoltre, tutti gli esperti HAES devono indicare il loro consenso e il rispetto dei seguenti criteri:

1. riconosce che la perdita di peso non deve essere giudicata come positiva o negativa e:

a. Non è intrinsecamente un segno di miglioramento della salute e non dovrebbe essere l’obiettivo degli sforzi per il benessere.

b. Può verificarsi come risultato di cambiamenti comportamentali neutri, come diventare un mangiatore consapevole/intuitivo/sintonizzato e/o impegnarsi in movimento fisico con maggiore regolarità.

c. che l’aumento di peso può anche derivare dalle attività di cui sopra e non deve essere considerato positivo o negativo.

2. Per quanto riguarda gli sforzi per la perdita di peso e/o la dieta, riconosce che:

a. Gli sforzi e le diete per la perdita di peso non sono solo infruttuosi e senza successo a lungo termine, ma possono anche essere dannosi per la salute e alla fine portare a molti dei problemi che sono tradizionalmente associati all’obesità.

b. stare a dieta, la mentalità della dieta e la cultura della dieta possono portare a un’alimentazione disordinata in tutte le sue manifestazioni, che non sono né individualmente né culturalmente salutari.

c. Le persone che sono fiduciose e felici hanno maggiori probabilità di prendere il tipo di decisioni che portano a una salute a lungo termine, rispetto a quelle che iniziano da un luogo di odio verso se stess* e di insoddisfazione del corpo.

3. Quando si discute di cibo:

a. Non crea regole per qualcun altro basate sul peso su come o cosa mangiare.

b. Non crea tabù classificando alcuni alimenti come intrinsecamente “buoni” o “cattivi”.

c. Partecipa alle considerazioni contestualizzate di ciascun individuo (ad es. Preferenze basate su cultura, religione, circostanze sociali, risorse, ecc.) senza giudizio o distorsioni basate sul peso.

d. Può incoraggiare, ma non insiste, che le persone mangino o meno alcuni alimenti in base al loro valore nutrizionale.

e. Supporta un approccio consapevole, intuitivo e sintonizzato al mangiare, cioè con attenzione e cura alle esigenze nutrizionali individuali, della fame, della sazietà, dell’appetito e del piacere.

4. Persegue un approccio non giudicante e positivo per promuovere scelte di vita sane, senza mai usare la vergogna come motivatore per la salute.

5. Si impegna a non:

a. Perpetuare il dietismo, ovvero l’affermazione di una superiorità morale legata a corpi, abitudini o scelte più sane.

b. Classificare alcuni corpi come “buoni/accettabili” o “cattivi/inaccettabili” in base all’IMC (indice di massa corporea), alle dimensioni e/o al peso.

c. Giudicare lo stato di salute in base alle dimensioni/all’aspetto del corpo.

d. Etichettare i corpi come “malati”, o successivamente svalutarli, in base alle dimensioni del corpo/peso.

e. Differenziare tra chi può beneficiare di scelte di vita sane in base alle dimensioni o al peso.

f. Confondere la diversità con la malattia o la correlazione con la causalità.

6. Riconosce quanto segue in materia di ordine pubblico, cure mediche, salute e peso, che:

a. Tutte le persone, indipendentemente dalle dimensioni o dal peso, hanno il diritto di avere accesso e ricevere cure mediche di qualità, senza giudizio.

b. Esistono fonti ambientali peggiorative della salute, una delle quali è lo stigma sul peso.

c. Concentrarsi sulla propria qualità di vita e sulle esperienze vissute e incarnate da ogni persona, non solo sull’opinione di “esperti”, è essenziale per fornire assistenza.

d. La chirurgia bariatrica o la modifica di organi funzionanti per variare il peso non è coerente con l’approccio HAES.

e. Aumentare o perdere peso al fine di soddisfare requisiti per interventi chirurgici o procedure mediche non è coerente con un approccio HAES.

7. Non supporta una particolare dimensione corporea/peso/ intervallo IMC come normale o giusto per tutt*.

8. Accetta che le decisioni sullo stile di vita sano siano una scelta dell’individuo e che ogni persona ha il diritto di fare ciò che desidera, indipendentemente dalle convinzioni o dalle insistenze degli altri su ciò che potrebbe essere meglio per la propria salute.

9. Conferma che tutte le informazioni pubbliche (siti Web, blog, materiali stampati, ecc.) fornite su di sé sono neutre rispetto al peso e coerenti con i principi HAES.

10. Riconosce di essere consapevole che il comitato per le politiche interne dell’ASDAH effettuerà revisioni periodiche del contenuto e dei collegamenti allegati alla lista di esperti HAES di una persona per garantire la coerenza con i requisiti di cui sopra.

11. Riconosce che lo status di “Esperto HAES” non l* rende un* rappresentante ufficiale dell’ASDAH né ha il diritto di parlare a nome dell’organizzazione.

Sono una psicologa psicoterapeuta e lavoro a Rovigo e online. Mi occupo del benessere psicologico di adulti e adolescenti.

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