Nella mia personale esperienza, in quella di persone a me care e di moltə dellə miə pazienti, una particolare forma di Medical Gaslighting è quella di trovarsi davanti unə professionistə sanitariə che ci accusa di voler ottenere una certa diagnosi “perché adesso va di moda” e “tuttə pensano di avere/essere X”.
Ci parlano come se fossimo dei ladri pronti a scassinare la cassaforte delle diagnosi per avere … ehm … esattamente quale vantaggio?
Certo, è possibile che ci siano casi in cui un disturbo mentale (anche se piuttosto raro) possa portare le persone a cercare diagnosi e terapie di cui non hanno alcuna necessità, ma anche in questo caso, trattandosi di un grave problema di salute mentale, le persone avrebbero comunque diritto ad essere accolte con empatia e professionalità.
Le persone neurodivergenti, con malattie croniche e acute, disabili e con diagnosi legate alla salute mentale affrontano stigmatizzazioni e discriminazioni continue.
Sono la prima a sostenere che lavorare in campo sanitario sia difficile e che la pandemia ci ha fatto fare un upgrade a livelli da fatiche di Ercole, ma non é comunque un motivo sufficiente per invalidare e traumatizzare lə nostrə pazienti.
Se ti accorgi che dici a voce alta (o pensi) di aver di fronte un ladro di diagnosi, è tempo di fare una supervisione. Ma tipo, ieri.