Quando si affrontano problematiche di dolore cronico le variabili in gioco sono davvero tante.
Uno dei principali pesi della cronicità è che richiede una attenzione e un impegno costanti per la gestione dei sintomi dolorosi, dei farmaci, delle terapie e delle azioni quotidiane.
Un aspetto molto importante, sia a livello fisiologico ma anche psicologico, che può portare a frustrazione e a sentirsi scoraggiat* nella gestione di questa problematica è il cosiddetto ciclo del dolore cronico.
Facciamo l’ipotesi che a causa di impegni famigliari e/o lavorativi la persona non riesca per diversi giorni a fare gli abituali esercizi di rilassamento e movimento corporeo che di solito tengono a bada la sintomatologia.
Questo è molto probabile che porti ad un aumento del dolore. Generalmente, più dolore equivale ad un sonno peggiore. Dormire male porta sia ad aumentare il livello di stanchezza e affaticamento, ma anche ad un livello di dolorabilità ancora più alta, e quindi, a non riuscire a fare gli esercizi corporei.
E la giostra va.
La cattiva notizia è che prima o poi ti succederà di incorrere in questo circolo vizioso del dolore. Per quanto siamo preparat* e motivat* ad essere coerent* e costant* nelle nostre abitudini, la vita è fatta di imprevisti.
La buona notizia è che se ne diventiamo consapevoli possiamo:
In questo caso parliamo di ciclo del dolore cronico, ma esempi analoghi si possono fare con qualsiasi altra condizione cronica: fisica o psicologica.