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Brain Fog e dolore cronico
descrizione dell’immagine: in alto a destra c’è uno speech bubble rosa con la scritta “Ho dolore ad entrambe le caviglie ... ecco perché non mi ricordo le parole!”. Sotto c’è la scritta “Brain Fog & Dolore cronico”. In basso a sinistra Yzma, il personaggio del film animato “Le Follie dell’imperatore” indica lo speech bubble con una espressione molto perplessa

Brain Fog e dolore cronico

Brain Fog e dolore cronico: “Ho dolore ad entrambe le caviglie … ecco perché non mi ricordo le parole!”

La Brain Fog (letteralmente “nebbia mentale”) è una espressione che la comunità Spoonie (e non solo) conosce molto bene. Le persone temporaneamente abili probabilmente non hanno idea di quanto complesso, frustrante e poco compreso sia questo fenomeno, e chi sta purtroppo facendo esperienza di Long Covid ne riconoscerà facilmente i sintomi.

Il dolore cronico spesso causa sintomi mentali e cognitivi, come perdita di memoria a breve termine, difficoltà nell’elaborazione delle informazioni, confusione e difficoltà di concentrazione.

In una scala da 1 a 10, il mio livello di dolore quotidiano si assesta generalmente tra il 6 e il 7. Quando comincio a sentire aumentare il dolore alle mani, alle caviglie e alle piante dei piedi, e quindi vado verso un 8 o 9, significa che da lì a poco comincerò ad avere più sintomi cognitivi. Generalmente si tratta di una blanda forma di anomia in cui so benissimo cosa voglio dire, ma semplicemente il mio cervello non riesce ad accedere alle parole e finisco per fare una imitazione di Homer Simpson … quell’aggeggio … di metallo … per scavare … nel gelato.

Per una persona che letteralmente lavora con le parole può essere piuttosto tragicomico e per fortuna lə miə pazienti sono generalmente molto comprensivə e mi aiutano a trovare quella stramaledetta parola che sta lì appena fuori dalla mia portata.

Nella mia quotidianità sono diventata molto metodica: mi preparo tutto nei momenti di lucidità, in modo da dover fare ricorso solo alla memoria muscolare se quella a breve termine mi tradisce. Questo significa che se qualcuno mi sposta gli oggetti che uso di più, magari una sedia, o semplicemente accade qualcosa che modifica le mie routine, posso restare ferma per diversi minuti cercando di capire cosa dovrei fare, oppure sbatto contro i mobili perché non ho abbastanza risorse per calcolare le nuove traiettorie.

Può essere molto doloroso da gestire specialmente se le persone intorno a noi non hanno voglia di informarsi e comprendere.

Il peso di gestire e spiegare la Brain Fog spesso e volentieri ricade su chi ce l’ha, aumentando ancora di più il carico mentale.

Persone senza Brain Fog, potreste darci una mano una volta ogni tanto? Grazie.

Sono una psicologa psicoterapeuta e lavoro a Rovigo e online. Mi occupo del benessere psicologico di adulti e adolescenti.

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