Nella nostra società basata sulla performance, voti, giudizi e gerarchie è facile sviluppare un cattivo rapporto con gli errori: gli sbagli diventano imperdonabili e si rischia che si trasformino nella bandiera della propria identità.
E’ molto utile l’idea di fare amicizia con gli errori: senza errori nella replicazione del DNA, per esempio, probabilmente saremmo ancora amebe nel brodo primordiale.
Può essere molto utile dare questo tipo di cornice ad esperienze in cui le cose non sono andate come avremmo sperato: trasformare uno sbaglio in qualcosa che ci aiuta ad evolverci come persone. Ma non è una legge assoluta di natura, e cercare sempre, in ogni nostro errore, una occasione per imparare qualcosa potrebbe rischiare di farci restare sempre in un’ottica di performatività. Se non riesco a trasformare un mio errore in una lezione di vita c’è qualcosa che non va in me?