Nel modello della Psicoterapia Affermativa con le persone LGBTQ+ o, ancora meglio, GSRD (Gender Sexuality Relationship Diversity) di Pink Therapy, uno dei passeggi fondamentali per smantellare la cultura eterocisamatonormata è di non assumere mai nulla sull’identità di genere, orientamento sessuale e relazionale della persona che abbiamo di fronte: in altre parole, a differenza di quanto spesso avviene ancora troppo spesso nella vita quotidiana e anche in sanità, NON si lavora seconda la regola che le persone siano tutte cisetero fino a prova contraria.
“Neurotipichə fino a prova contraria” è, invece, ancora purtroppo troppo spesso la regola in sanità per le persone neurodivergenti. Ne hanno parlato, per esempio Eleonora Marocchini (@narraction) nel suo gruppo DiverGente e Kieran Rose (The Autistic Advocate) nel suo corso The Inside of Autism.
Sappiamo che ci sono molto aspetti controversi nella definizione dei criteri (e anche delle etichette diagnostiche) delle varie sfumature di neurodivergenza, ancora troppo spesso considerate patologiche e difettuali, quando non lo sono per niente. Solo perché la neurotipicità dominante viene presa come metro di paragone.
Fosse anche solo una sarebbe stato troppo. Ma sappiamo bene che sono moltissime.
Lə advocate della comunità neurodivergente si accollano spesso e volentieri il carico di fare formazione e informazione anche alle professioni sanitarie, e questo non è giusto.
E l’advocacy non basta, ci servono buone pratiche e linee guida professionali per poter fornire allə nostrə pazienti le cure migliori. La strada da fare è ancora tanta.