Non ti ho ancora suggerito la lettura de “I doni dell’imperfezione” di Brené Brown? Probabilmente sei rimastə unə dei pochi esseri umani sul pianeta! La riflessione di oggi è stata ispirata dal capitolo sull’esplorazione del potere dell’amore, dell’appartenenza e dell’essere abbastanza.
Spendiamo una enorme parte del nostro tempo e delle nostre energie a cercare di cambiare quelle parti di noi che non combaciano con gli standard della nostra società capitalistica e abilista. Il miraggio è che se sapremo adattarci a quello che il mondo vuole che siamo otterremo la tanto agognata approvazione.
Sapersi adattare a ciò che la società vuole è sopravvivenza per chi vive all’intersezione di una o più marginalizzazioni: poter essere sempre impertinentemente se stessə senza aver paura delle conseguenze è ancora troppo spesso un privilegio.
D’altra parte, il bisogno di appartenenza, di sentire di fare pare di qualcosa di più grande di noi, è un istinto primordiale: ne abbiamo bisogno per vivere.
Facciamo quello che ci serve per stare in un mondo che vuole cambiarci e che un giorno saremo noi a cambiare.
Nel frattempo, cerchiamo e troviamo la nostra gente, quellə che riconoscono e validano le nostre cicatrici, reali e spirituali, perché anche noi faremo lo stesso con loro. Sono là fuori, e anche loro stanno cercando noi.