Trigger Warning, Content Warning: In questo post ci sono riferimenti a vissuti traumatici e violenza.
In psicoterapia tra le parole che sento più spesso c’è l’espressione “avrei dovuto”. Di base c’è l’idea che non si possa sbagliare, fare valutazioni poco precise oppure perfino cambiare idea.
Per alcune persone, l’imperativo di cercare di prevedere perfettamente il futuro può fare la differenza tra subire violenza o essere ignoratə per quella sera. Tra mantenere un lavoro e non avere nulla da mangiare. E quello, gente, si chiama sopravvivere ad esperienze traumatiche.
Anche se non viviamo una situazione di pericolo e il costante giudizio nei nostri confronti ci causa ansia e disagio impedendoci di vivere serenamente la nostra vita, può essere molto difficile abbandonare qualcosa ci ha permesso di restare interə anche se non funziona.
La terapia esiste anche per questo: poter sostituire quel “avrei dovuto” con un “adesso lo so” e imparare a considerare errori e sbagli come una esperienza di vita. “Adesso lo so” restituisce la possibilità di riconoscersi la propria limitata e fallibilissima umanità.
Se vogliamo che le persone possano poter dire “adesso lo so”, dobbiamo prima garantire loro, come società, di essere al sicuro.