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Stress cronico e salute mentale

Stress cronico e salute mentale

La teoria del Minority Stress ci aiuta a comprendere meglio lo stress cronico e i suoi effetti sulla salute mentale

Quando si parla di stress si fa molto presto a nominarlo (anche a vanvera) e renderlo il responsabile di innumerevoli problemi di salute. Proviamo a parlarne in maniera concreta: per esempio della teoria del Minority Stress.

Si tratta di uno stato di stress cronico che riguarda le persone che fanno parte di gruppi marginalizzati, e può derivare da diversi fattori come, per esempio, subire pregiudizi e discriminazioni, ma anche semplicemente non poter vivere apertamente la propria vita e la propria identità. 

Il modello di Meyer del 2003 è nato pensando all’esperienza delle persone persone lesbiche, gay e bisessuali e può essere applicato anche ad altri gruppi marginalizzati come persone razzializzate, persone transgender, intersex, non binarie, asessuali/aromantiche, non monogame, persone con disabilità e/o con malattie croniche, persone neurodiverse, persone grasse, per fare alcuni esempi.

Il Minority Stress suggerisce che le situazioni sociali non portano direttamente a cattive condizioni di salute per le persone marginalizzate, ma che situazioni sociali difficili causano stress che si accumula nel tempo, con conseguenti deficit di salute a lungo termine.

Sommiamo questa condizione di stress cronico a quella che ci stiamo portando dal 2020 e il quadro non è proprio roseo.

Quindi? Non ci si può fare nulla?

Ci si possono e si devono fare moltissime cose a livello politico e istituzionale, tanto per cominciare.

Ma lo possiamo e lo dobbiamo fare soprattutto noi professionistə sanitarə: smettere di guardare ə pazienti come individui isolati e cominciare a cogliere la complessità della vita personale e sociale di chi ci troviamo davanti.

Sono una psicologa psicoterapeuta e lavoro a Rovigo e online. Mi occupo del benessere psicologico di adulti e adolescenti.

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