Non abbiamo scampo. Dopo che abbiamo importato il Black Friday, si sa che, passata quella giornata di shopping-delirio, è il momento del Natale, o dei suoi equivalenti non cristiani, e comunque delle feste di fine anno.
Non è un momento facile per l’emisfero boreale. C’è freddo, c’è più buio che luce, e la natura si ferma. Per questo da millenni immemori, in questo periodo di cerca di esorcizzare il gelido inverno con luci, fuochi e la vicinanza di altri esseri umani.
Nel tempo, però, questo bisogno ancestrale è stato un po’ rimpiazzato da degli obblighi umani: questo è il periodo in cui tutt* dovremmo essere felici, stare in famiglia, comportarci, insomma, in maniera natalizia.
Purtroppo, però, per tanti motivi diversi, questo periodo può, invece, essere particolarmente difficile per molte persone. E un momento di svago e calore, diventa un momento di ansia e tristezza.
Come ribadisco spesso, se la difficoltà è profonda e non passeggera, potrebbe essere il caso di consultare un* professionista.
Se si tratta, invece, di trovare una modalità alternativa per vivere questo periodo con maggiore serenità, ecco 3 consigli che potrebbero darti una mano, insomma, una sorta di SOS Natale.
Per qualche strano motivo, spesso ci sembra che alcune emozioni che proviamo siano sbagliate e poco appropriate. Le emozioni non sono né giuste, né sbagliate. Le emozioni sono.
Se proviamo gioia o tristezza la cosa più utile che possiamo fare è accoglierle ed ascoltarle. Nessuno ha il potere di dirci che non abbiamo il diritto di provare quelle emozioni.
Le tue emozioni sono valide. Qualsiasi esse siano.
Tutte le festività, ma in particolare il periodo di fine anno, fanno emergere tutta la grassofobia e la cultura della dieta di cui la nostra società è impregnata. Da un lato ti lanciano addosso i pandori, dall’altro ti fanno sentire in colpa per ogni boccone che mangi.
Per chi è in terapia o in remissione da un disturbo del comportamento alimentare può essere molto difficile. Ma anche chi non soffre di un DCA può provare senso di colpa o disagio profondo in relazione al cibo e ai significati culturali contrastanti ad esso associati.
Tu hai bisogno di cibo per vivere. Ieri, oggi e anche domani. Ascolta il tuo corpo e silenzia la diet culture.
Un altro degli obblighi culturali legati a queste festività è di passarle in famiglia. Se hai una famiglia, di qualsiasi forma sia, e sono persone con cui stai bene e ti senti a tuo agio, spero che tu possa trascorre il più tempo possibile con loro.
Ma non per tutti è così. Le famiglie a volte sono luoghi in cui subiamo critiche, giudizi, abusi e violenze. E questo non si cancella solo perché si taglia il panettone tutt* insieme. Se la tua famiglia ti fa sentire a disagio, se il pensiero di trascorrere il tempo con loro ti fa desiderare di partire per una spedizione indefinita in Antartico, forse puoi concederti di dedicare il tuo tempo a persone con cui, invece, stai davvero bene.
La famiglia non è solo sangue. La famiglia è quell’insieme di persone con cui ti senti a casa, e ti meriti di sentirti a casa per le prossime vacanze invernali.